venerdì 1 febbraio 2008

Gnoti sautòn

A te, “caro amico”
La mia Anima questi versi dona
Specchio di tua perduta giovinezza
E bersaglio di tua canuta viltà

Stanco e avvizzito cazzo
Rugoso come secolare albero d’ulivo
Invidioso di giovane e forte virgulto
Vibrante di vita e desiderio

Per me l’amicizia immenso valore ha
Per te… il valore di una fottuta
Che nei tuoi pensieri si è formata e lì rimasta

Con i pochi soldi che possiedo
Una vecchia meretrice ti avrei pagato
Piuttosto che assistere gratuitamente
A tale spettacolo di umana miseria

Ma quando della morte sentirai
Dell’alito, fetido sentore
La mia voce, con freddezza
Al tuo orecchio di pergamena accosterò:

“Mentre il tuo corpo
Da bianchi vermi corrotto
In umida e fredda dimora giace…

Il mio, in caldo e umido corpo sarà,
Ne assaporerà le più intime fragranze
E nel momento dell’estasi suprema
A te, caro amico, il pensiero volgerò…”

Andrea Latina 20-09-2007

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